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domenica 24 settembre 2017

IL POSTINO

E' difficile, forse impossibile, separare il film "Il Postino" dall'immagine indissolubile di un Massimo Troisi malato e stanco, tanto caparbio da sfidare la propria precaria salute per terminare le riprese di quello che per molti è considerato il testamento spirituale del grande attore e regista napoletano (di San Giorgio a Cremano), spirato poche ore dopo aver girato l'ultima scena del film.

Tratto dal romanzo "Il postino di Neruda" di Skàrmeta, girato nelle splendide Procida e Salina, Il postino è stato da subito circondato da un'aura magica che ha fatto di questa pellicola un caso unico, elogiato da critica e pubblico, tanto apprezzato all'estero da portare il nome di Massimo Troisi nell'olimpo della cinematografia mondiale con una candidatura postuma all' Oscar come miglior attore protagonista ed un totale inatteso di 5 candidature all'ambita statuetta (fu vinta quella per la migliore colonna sonora drammatica consegnata a Luiz Bacalov). 

Nonostante solamente nella versione italiana figurasse il nome di Troisi accanto a quello del regista Michael Radford, per tutti il postino è universalmente riconosciuto come il suo capolavoro, un film, senza nulla togliere alle tante belle pellicole girate in precedenza, in cui raggiunse l'apice della carriera ed una notorietà internazionale sotto certi aspetti inattesa.  La mimica, i silenzi, le indecisioni nelle parole e nei movimenti del Troisi comico trovarono in una interpretazione drammatica così profonda il proprio naturale complimento.  

Il postino è un inno alla forza della poesia, al potere delle parole in grado di elevare personaggi a prima vista insignificanti a ruoli del tutto inattesi.  L'amicizia che lega Pablo Neruda a Mario Ruoppolo è sincera e mossa dalla tenerezza che ispira il giovane squattrinato postino, fra i pochi in grado di leggere e scrivere in un'isola più lontana dalla terraferma della realtà, ancora legata a un mondo antico di pescatori destinato in pochi anni a sparire del tutto.  L'ansia di apprendere nuove parole e nuovi componimenti è il vero anelito alla cultura ed alla elevazione sociale attraverso la conoscenza cui tutti dovrebbero aspirare. Se Neruda quasi inconsciamente sconvolgerà la vita del postino, quest'ultimo manterrà nei confronti del grande poeta un sentimento di riconoscenza quasi filiare, conscio del fatto di essere stato cambiato in profondità dall'esule cileno e di aver trovato non solo il coraggio ma anche i mezzi per conquistare la ragazza più bella e di buoni sentimenti del paese, grazie a quanto appreso nei sempre più lunghi momenti passati a dialogare di metafore con lui.